Nuova Riveduta:

Ester 4:11

«Tutti i servitori del re e il popolo delle sue provincie sanno che se qualcuno, uomo o donna che sia, entra dal re nel cortile interno, senza essere stato chiamato, per una legge che è uguale per tutti, deve essere messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d'oro; nel qual caso, ha salva la vita. E io sono già trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re».

C.E.I.:

Ester 4:11

«Tutti i ministri del re e il popolo delle sue province sanno che se qualcuno, uomo o donna, entra dal re nell'atrio interno, senza essere stato chiamato, in forza di una legge uguale per tutti, deve essere messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d'oro, nel qual caso avrà salva la vita. Quanto a me, sono già trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re».

Nuova Diodati:

Ester 4:11

«Tutti i servi del re e il popolo delle sue province sanno che qualsiasi uomo o donna entra nel cortile interno per andare dal re, senza essere stato chiamato, deve essere messo a morte, in base a una particolare legge, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d'oro; solo così egli avrà salva la vita. E sono già trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re».

Riveduta 2020:

Ester 4:11

“Tutti i servi del re e il popolo delle sue province sanno che se qualcuno, uomo o donna che sia, entra dal re nel cortile interno, senza essere stato chiamato, per una legge che è la stessa per tutti, egli deve essere messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d'oro; in tal caso, ha salva la vita. E sono già trenta giorni che io non sono stata chiamata per andare dal re”.

La Parola è Vita:

Ester 4:11

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Ester 4:11

'Tutti i servi del re e il popolo delle sue province sanno che se qualcuno, uomo o donna che sia, entra dal re nel cortile interno, senza essere stato chiamato, per una legge ch'è la stessa per tutti, ei dev'esser messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d'oro; nel qual caso, colui ha salva la vita. E io son già trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re'.

Ricciotti:

Ester 4:11

«Tutti i servi del re, e tutte le province a lui soggette sanno che qualunque uomo o donna penetri nella corte interna del re senz'esser chiamato, subito e senza indugio è messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui lo scettro d'oro in segno di benevolenza, così che possa aver salva la vita. Come dunque potrò presentarmi al re io, che già da trenta giorni non sono stata chiamata da lui?».

Tintori:

Ester 4:11

«Lo sanno tutti i servi del re e tutte le provincie che sono sotto il suo dominio, che se un uomo o una donna, senza esser chiamato, entra nell'atrio interiore del re, subito, senz'alcuna dilazione, è messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui lo scettro d'oro, in segno di clemenza e gli doni così la vita. Ora io come potrò entrare dal re, se già da trenta giorni non sono stata chiamata presso di lui?»

Martini:

Ester 4:11

Sanno tutti i servi del re, e tutte le provincie, che sono sotto il suo dominio, che se un uomo, od una donna senza esser chiamato entra nell'atrio interiore del re, subito senza dilazione alcuna è messo a morte, fuori che il re, non istenda verso di lui il bastone di oro in segno di clemenza, salvandogli la vita: io adunque come potrò andare dal re, mentre già da trenta giorni non mi ha fatto chiamare a se?

Diodati:

Ester 4:11

Tutti i servitori del re, e il popolo delle provincie di esso, sanno che chi che sia, uomo o donna, entra dal re, nel cortile di dentro, senza esser chiamato, non vi è che una legge per lui, ch'egli sia fatto morire; salvo colui, verso cui il re stende la verga d'oro: quello ha la vita salva; or io non sono stata chiamata, per entrar dal re, già son trenta giorni.

Commentario abbreviato:

Ester 4:11

5 Versetti 5-17

Siamo inclini a sottrarci ai servizi che comportano rischi o perdite. Ma quando la causa di Cristo e del suo popolo lo richiede, dobbiamo prendere la nostra croce e seguirlo. Quando i cristiani sono disposti a considerare il proprio agio o la propria sicurezza, piuttosto che il bene pubblico, dovrebbero essere biasimati. La legge era esplicita, tutti lo sapevano. Non è così alla corte del Re dei re: allo sgabello del suo trono di grazia possiamo sempre venire con coraggio e avere la certezza di una risposta di pace alla preghiera della fede. Siamo accolti, anche nel luogo più santo, grazie al sangue di Gesù. La Provvidenza ha voluto che, proprio in quel momento, l'affetto del re si fosse raffreddato nei confronti di Ester; la sua fede e il suo coraggio furono così messi maggiormente alla prova e la bontà di Dio, nel favore che ora ella trovava presso il re, risplendette ancora di più. Senza dubbio Aman fece il possibile per mettere il re contro di lei. Mardocheo suggerisce che si trattava di una causa che, in un modo o nell'altro, sarebbe stata certamente portata avanti, e che quindi lei poteva tranquillamente avventurarsi. Questo era il linguaggio di una fede forte, che non vacillava di fronte alla promessa quando il pericolo era più minaccioso, ma che contro la speranza credeva nella speranza. Colui che con espedienti peccaminosi vuole salvare la propria vita e non si affida a Dio nel modo del dovere, la perderà nel modo del peccato. La Provvidenza divina ha tenuto conto di questo aspetto, portando Ester a diventare regina. Perciò sei obbligato per gratitudine a rendere questo servizio a Dio e alla sua Chiesa, altrimenti non rispondi al fine della tua elevazione. C'è un saggio consiglio e un disegno in tutte le provvidenze di Dio, che dimostreranno che sono tutte destinate al bene della Chiesa. Ognuno di noi dovrebbe considerare per quale fine Dio ci ha messo nel posto in cui siamo, e studiare per rispondere a quel fine, e fare attenzione a non lasciarselo sfuggire. Dopo aver affidato solennemente le nostre anime e la nostra causa a Dio, possiamo avventurarci al suo servizio. Tutti i pericoli sono insignificanti rispetto al pericolo di perdere la nostra anima. Ma il peccatore tremante ha spesso paura di affidarsi, senza riserve, alla misericordia gratuita del Signore, come Ester di presentarsi al re. Lasciate che si avventuri, come fece lei, con una preghiera e una supplica sincere, e se la caverà altrettanto bene e meglio di lei. La causa di Dio deve prevalere: siamo sicuri di essere uniti ad essa.

Riferimenti incrociati:

Ester 4:11

Est 5:1
Dan 2:9
Est 5:2; 8:4
Est 1:19; 2:14; 1P 3:7

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